Sant’Eligio, Madonna della Cava, and an Unexpected Orvieto Discovery
Sant’Eligio, Madonna della Cava, and an Unexpected Orvieto Discovery
On our many visits to Orvieto, we’ve walked past the Chiesa della Madonna della Cava countless times. Tucked into the medieval quarter along Via della Cava near the Pozzo della Cava, just steps away from where we’re currently staying, it’s a beloved neighborhood sanctuary, best known today for its devotion to the Virgin Mary and its annual procession.

But this morning, during a hike, Alfredo stepped inside and noticed something we had never seen before: a tribute to Sant’Eligio. The 7th-century goldsmith, royal counselor, and Bishop of Noyon is the patron saint of metalworkers, jewelers, and horses.
Only then did we realize that this Baroque church stands on the site of an earlier 12th-century church of Sant’Eligio, built as the chapel of the city’s goldsmiths’ guild. These artisans — essential to the decoration of the Duomo with their reliquaries, mosaics, and liturgical treasures — naturally looked to Sant’Eligio as their protector. Though the church was later rededicated to the Madonna, fragments of the original Sant’Eligio structure are still visible in its left wall.
Sant’Eligio himself was a remarkable figure: born around 588 near Limoges, a master goldsmith whose honesty earned the trust of kings, later Bishop of Noyon, missionary, and relentless champion of Christian faith. He died on December 1, 660 — and his feast day has been celebrated on that date ever since.

So here in Orvieto, in a church we thought we already knew, history quietly revealed another layer: a hidden link between this Umbrian hill town and the saint whose feast day is our anniversary. This coming December 1, 2025will mark 27 years for us. As we won’t be in Orvieto, we’ll ask one of our friends here to light a candle for us there that day.
— Alfredo Casuso & David Eugene Perry
Sant’Eligio, Madonna della Cava e una Scoperta Inattesa
Durante le nostre numerose visite a Orvieto, siamo passati innumerevoli volte davanti alla Chiesa della Madonna della Cava. Nascosta nel quartiere medievale lungo Via della Cava, vicino al Pozzo della Cava e a pochi passi da dove alloggiamo attualmente, è un santuario di quartiere molto amato, oggi conosciuto soprattutto per la devozione alla Vergine Maria e per la sua processione annuale.
Ma questa mattina, durante una passeggiata, Alfredo è entrato e ha notato qualcosa che non avevamo mai visto prima: un tributo a Sant’Eligio. L’orafo del VII secolo, consigliere reale e vescovo di Noyon è il patrono dei metallurgici, degli orafi e dei cavalli.
Solo allora ci siamo resi conto che questa chiesa barocca sorge sul sito di una più antica chiesa del XII secolo dedicata a Sant’Eligio, costruita come cappella della corporazione degli orafi della città. Questi artigiani — essenziali per la decorazione del Duomo con le loro reliquie, mosaici e tesori liturgici — si rivolgevano naturalmente a Sant’Eligio come loro protettore. Sebbene la chiesa sia stata successivamente ridedicata alla Madonna, frammenti della struttura originaria di Sant’Eligio sono ancora visibili nel muro sinistro.
Sant’Eligio fu una figura straordinaria: nato intorno al 588 vicino a Limoges, maestro orafo la cui onestà conquistò la fiducia dei re, divenne in seguito vescovo di Noyon, missionario e instancabile campione della fede cristiana. Morì il 1° dicembre del 660 — e la sua festa viene celebrata in quella data da allora.
Così, qui a Orvieto, in una chiesa che pensavamo di conoscere già, la storia ha rivelato silenziosamente un altro strato: un legame nascosto tra questa città umbra e il santo la cui festa coincide con il nostro anniversario. Il prossimo 1° dicembre 2025 segnerà per noi 27 anni. Non essendo a Orvieto in quella data, chiederemo a uno dei nostri amici qui di accendere una candela per noi quel giorno.
— Alfredo Casuso & David Eugene Perry